Infezioni nosocomiali: cosa sono, quando si verificano e come tutelarsi

infezioni nosocomiali: come ottenere il risarcimento del danno

Le infezioni nosocomiali o infezioni ospedaliere, anche conosciute come infezioni correlate all’assistenza (ICA), sono infezioni contratte durante la degenza in ospedali o strutture sanitarie. Queste infezioni non erano presenti o in incubazione al momento del ricovero o dell’accesso all’assistenza e insorgono almeno dopo 48 ore dall’ingresso in ospedale.

Il Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (ECDC) ha identificato le infezioni nosocomiali come problema che rappresenta un importante pericolo per la salute pubblica, coinvolgendo, ogni anno, migliaia di persone. Oltre ai rischi clinici, queste infezioni possono generare danni fisici permanenti, prolungare la degenza e, nei casi più gravi, causare la morte del paziente.

Le infezioni nosocomiali possono essere causate da diversi agenti patogeni, tra cui:

  • Batteri: sono la causa più comune di infezioni nosocomiali. Possono causare polmoniti, infezioni del tratto urinario, infezioni del sito chirurgico e sepsi.
  • Virus: possono causare influenza, gastroenterite e epatite.
  • Funghi: possono causare infezioni della pelle, delle mucose e degli organi interni.
  • Parassiti: possono causare diarrea e altre infezioni intestinali.

Infezioni nosocomiali: i numeri del fenomeno

Secondo uno studio di prevalenza italiano su un campione di circa 15.000 pazienti, la percentuale media di infezioni correlate all’assistenza sanitaria si aggira intorno all’8%.

La prevalenza di infezioni varia a seconda desi seguenti fattori:

  • dimensioni dell’ospedale;
  • durata della degenza;
  • reparto di ricovero (Fig. 1);
  • condizioni cliniche di base del paziente;
  • necessità di cure invasive.
Fig. 1 – Prevalenza delle infezioni correlate all’assistenza nei vari reparti ospedalieri (Fonte: Studio di prevalenza italiano sulle ICA e uso antibiotici 2016-2017

Le infezioni nosocomiali più frequenti

Infezioni nosocomiali e risarcimento del danno

Le infezioni più comuni contratte in ospedale riguardano:

  • Apparato respiratorio (24%), come la polmonite associata a ventilazione meccanica;
  • Tratto urinario (21%), soprattutto in pazienti con catetere;
  • infezioni chirurgiche (16%), per contaminazione del sito operatorio;
  • Circolazione sanguigna (16%), in seguito all’uso di cateteri venosi, ecc.

Agenti patogeni delle infezioni nosocomiali

I microrganismi più frequentemente coinvolti nelle infezioni nosocomiali, secondo il predetto studio di prevalenza, sono rappresentati da:

  • Escherichia coli (13%)
  • Klebsiella pneumoniae (10,4%)
  • Pseudomonas aeruginosa (8,1%)
  • Staphylococcus aureus (8,9%)
  • Staphylococcus epidermidis (6,3%)

Questi microrganismi rappresentano più del 45% di tutti i patogeni isolati e spesso sono risultati multiresistenti agli antibiotici.

I fattori di rischio delle infezioni nosocomiali

I fattori di rischio per le infezioni nosocomiali includono:

  • Età avanzata: gli anziani sono più suscettibili alle infezioni perché hanno un sistema immunitario più debole.
  • Malattie croniche: le persone con malattie croniche, come il diabete o il cancro, sono più suscettibili alle infezioni.
  • Sistema immunitario compromesso: le persone con un sistema immunitario compromesso, ad esempio a causa di chemioterapia o trapianti di organi, sono più suscettibili alle infezioni.
  • Procedure invasive: le procedure invasive, come interventi chirurgici o l’inserimento di cateteri, possono aumentare il rischio di infezioni.
  • Ricovero in ospedale prolungato: un ricovero in ospedale prolungato aumenta il rischio di contrarre un’infezione nosocomiale.

Le conseguenze delle infezioni nosocomiali possono essere gravi, anche letali. Possono prolungare la durata del ricovero in ospedale, aumentare i costi delle cure e peggiorare la qualità della vita del paziente. In alcuni casi, le infezioni nosocomiali possono essere resistenti agli antibiotici, rendendole ancora più difficili da trattare.

Perchè si verificano le infezioni ospedaliere?

Le possibili cause di infezioni nosocomiali sono correlate a comportamenti scorretti da parte del personale sanitario che assiste il paziente o della Struttura ospedaliera per mancato adeguamento dei protocolli interni di prevenzione o per omessa periodica verifica dell’efficacia di tali misure.

Le cause principali includono:

  • igiene inadeguata delle mani del personale
  • uso scorretto di dispositivi invasivi
  • mancata sterilizzazione degli strumenti
  • mancata igienizzazione e sanificazione degli ambienti
  • errore nella somministrazione della profilassi antibiotica
  • sovraffollamento e scarsa ventilazione

Vi sono tuttavia delle infezioni nosocomiali che non possono essere prevenute nonostante il corretto comportamento profilattico del personale sanitario e della struttura. Se invece il contagio intraopsedaliero era evitabile, questo evento avverso configurerà una responsabilità sanitaria ossia un caso di malasanità con conseguente diritto del paziente a chiedere il risarcimento per il danno subito.

Come prevenire le infezioni ospedaliere

Si stima che più del 50% delle infezioni contratte in ospedale potevano essere prevenute.

E’ fondamentale, pertanto, l’adozione di misure di prevenzione e controllo della trasmissione di infezioni. E’ responsabilità delle Strutture sanitarie porre in essere queste strategie di prevenzione.

La prevenzione delle infezioni nosocomiali è fondamentale per proteggere i pazienti. Le misure di prevenzione includono:

  • Igiene delle mani: lavarsi le mani frequentemente con acqua e sapone o con un gel disinfettante per le mani è uno dei modi più importanti per prevenire le infezioni.
  • Utilizzo di dispositivi di protezione individuale: i dispositivi di protezione individuale, come guanti, mascherine e camici, devono essere utilizzati correttamente per proteggere i pazienti e gli operatori sanitari dalle infezioni.
  • Pratiche di disinfezione e sterilizzazione: le attrezzature e le superfici devono essere disinfettate e sterilizzate regolarmente per prevenire la diffusione di agenti patogeni.
  • Uso appropriato degli antibiotici: gli antibiotici devono essere utilizzati solo quando sono necessari e nella giusta dose.
  • Educazione dei pazienti: i pazienti devono essere educati sull’importanza dell’igiene delle mani e su come prevenire le infezioni.

Quando si ha diritto ad un risarcimento per infezione nosocomiale

Dopo aver rapidamente descritto il fenomeno e ricordato i rischi per il paziente, vediamo quando si ha diritto ha richiedere un risarcimento per le conseguenze di una infezione ospedaliera.

La risposta sembrerebbe semplice: tutte le volte che l’infezione contratta dal paziente poteva essere prevenuta.

I requisiti essenziali per il risarcimento del danno da infezione nosocomiale

Per ottenere un risarcimento dovrà essere dimostrato che il danno subito dal paziente è causalmente riconducibile ad una infezione che poteva essere evitata mediante l’adozione delle corrette misure di prevenzione. Sarà necessario acquisire la documentazione medica completa (cartelle cliniche, esami, ecc.) e farla valutare ad uno specialista in medicina legale che redigerà una perizia medico legale.

L’onere probatorio del paziente è tuttavia più agevole rispetto a quello della Struttura ospedaliera.

Il paziente, infatti, dovrà “semplicemente” dimostrare che ha contratto l’infezione durante il ricovero e che da questa infezione è derivato causalmente un danno. Potrà “limitarsi” ad allegare l’inadempimento della Struttura ossia a ricondurre l’infezione ad una mancata o incongrua adozione da parte dell’ospedale e dei sanitari delle corrette misure di prevenzione delle infezioni.

L’onere probatorio dell’Ospedale, indubbiamente più complesso, sarà, invece, quello di dimostrare di avere fatto tutto il possibile per cercare di evitare l’infezione.

Quando l’Ospedale non dimostra di avere adeguato correttamente i protocolli di prevenzione delle infezioni nosocomiali, la responsabilità sarà ritenuta accertata presuntivamente ed il danno subito dal paziente risarcito.

Nel caso delle infezioni della protesi all’anca, ad esempio, è fondamentale dimostrare che l’infezione non era preesistente e che le misure di prevenzione non sono state applicate.

Come fa la Struttura ospedaliera a difendersi?

Come detto, la Struttura ospedaliera dovrà dimostrare di avere adottato tutte le corrette e necessarie misure di prevenzione delle infezioni nosocomiali. Solo in questo caso, l’infezione contratta dal paziente potrà rientrare tra quello non prevenibili ed il danno patito non sarà risarcibile.

La Corte di Cassazione, con una sentenza del 2023 (n. 6386 del 3 marzo 2023), si sofferma sul tema delle infezioni nosocomiali, inizialmente ribadendo che la Struttura ospedaliera dovrà provare:

  1. di avere adottato tutte le cautele prescritte dalle vigenti normative e dalle leges artis, al fine di prevenire l’insorgenza di patologie infettive;
  2. di aver applicato i protocolli di prevenzione delle infezioni nel caso specifico”.

La Suprema Corte, tuttavia, aggiunge un elenco di cose che la Struttura ospedaliera dovrà provare per non essere ritenuta responsabile. Gli oneri probatori gravanti sulla Struttura sanitaria, utili a dimostrare che le misure di prevenzione delle infezioni sono state rispettate, sono:

  1. L’indicazione dei protocolli relativi alla disinfezione, disinfestazione e sterilizzazione di ambienti e materiali;
  2. L’indicazione delle modalità di raccolta, lavaggio e disinfezione della biancheria;
  3. L’indicazione delle forme di smaltimento dei rifiuti solidi e dei liquami;
  4. Le caratteristiche della mensa e delle strumenti di distribuzione di cibi e bevande;
  5. Le modalità di preparazione, conservazione ed uso dei disinfettanti;
  6. La qualità dell’aria e degli impianti di condizionamento;
  7. L’attivazione di un sistema di sorveglianza e di notifica;
  8. L’indicazione dei criteri di controllo e di limitazione dell’accesso ai visitatori;
  9. Le procedure di controllo degli infortuni e delle malattie del personale e le profilassi vaccinali;
  10. L’indicazione del rapporto numerico tra personale e degenti;
  11. La sorveglianza basata sui dati microbiologici di laboratorio;
  12. La redazione di un report da parte delle direzioni dei reparti da comunicare alle direzioni sanitarie al fine di monitorare i germi patogeni-sentinella;
  13. L’indicazione dell’orario della effettiva esecuzione delle attività di prevenzione del rischio.

Quali tipo di danno possono essere risarciti?

Il paziente potrà ottenere il risarcimento per diverse tipologie di danno che, ad esempio, includeranno:

  • il danno biologico, per la compromissione temporanea e permanente dello stato di salute;
  • il danno morale, per la sofferenza psicologica subita;
  • il danno patrimoniale, per le spese mediche sostenute o per la perdita di reddito.

In caso di decesso del paziente, i suoi familiari avranno diritto a richiedere un risarcimento iure hereditatis per i danni subiti in vita dal proprio congiunto e iure proprio per le sofferenze morali conseguenti alla perdita del rapporto con il loro caro.

Il risarcimento del danno sarà pertanto costituito, non solo dal danno alla salute subito dal paziente, ma anche dalle spese mediche e assistenziali sostenute, dalle perdite economiche conseguenti all’impossibilità di lavorare e dall’impatto psicologico negativo causato dalle sofferenze dovute alla malattia.

Una casistica simile, si può verificare anche in casi di dimissioni ospedaliere affrettate, in cui la fretta di dimettere un paziente ha causato un peggioramento delle sue condizioni.

Per approfondire i propri diritti di malato e conoscere come agire in caso di negligenza ospedaliera, è utile documentarsi anche su come denunciare l’ospedale per negligenza.

Le infezioni nosocomiali: a chi rivolgersi

Se ritieni di aver riportato un danno per la contrazione di un’infezione ospedaliera e vuoi capire se hai diritto a richiedere un risarcimento del danno da malasanità, è importante rivolgersi a professionisti esperti per far valutare il tuo caso.

Come hai visto, i passaggi da verificare sono molti e complessi e solo persone che operano abitualmente in questo settore sapranno aiutarti a verificare se nel tuo caso ci sono concreti presupposti per attivare una richiesta di risarcimento del danno.

E’ fondamentale fare una valutazione preliminare di procedibilità e che questa valutazione sia eseguita da legali e medici legali esperti in responsabilità sanitaria. Solo in questo modo potrai evitare di percorrere  azioni risarcitorie inutili e costose, non solo dal punto di vista economico.

A tale scopo l’Associazione Iride ha attivato un servizio dedicato di assistenza gratuita per possibili casi di malasanità.

Se ritieni di essere stato vittima di infezione nosocomiale, pertanto, potrai rivolgerti alla nostra Associazione che, gratuitamente, grazie alle convenzioni attivate con professionisti specializzati in malasanità, senza impegno, ti farà avere una valutazione di procedibilità del tuo caso.

Hai bisogno di supporto per un caso di infezione contratta in ospedale? Il team di Assistenza Malasanità è al tuo fianco per offrirti consulenza e tutela.

Ecco alcune risorse utili:

Ritieni di essere stato vittima della malasanità?

Raccontaci il tuo caso e lo faremo valutare gratuitamente dai nostri avvocati e medici legali.

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